IN MEMORIA DI ALESSANDRO PIZZORUSSO

Alessandro Pizzorusso ci ha lasciati. Ci ha lasciati uno dei Maestri del diritto costituzionale della seconda metà del Novecento.

Pizzorusso, nato a Bagni di Lucca l’11 novembre 1931, ha trascorso la maggior parte della sua carriera accademica presso l’Università di Pisa. Vi ha ricoperto importanti cariche istituzionali e, formando studenti e studiosi numerosissimi, le ha lasciato una scuola di diritto costituzionale fra le più cospicue d’Italia.

Studioso infaticabile, vanta più di settecento pubblicazioni a stampa, che spaziano in tutti i domini del diritto costituzionale, ma con un’attenzione particolare - che ha segnato tutta la parabola del suo pensiero - per i grandi temi delle fonti, della giurisdizione (specie, ma non solo, costituzionale), dei diritti delle minoranze, della comparazione.

Il suo nome è notissimo anche al di là dei confini nazionali e la sua statura di studioso serio, completo e curioso delle cose del mondo è universalmente riconosciuta.

Molte sue opere sono ormai dei veri e propri classici della nostra disciplina, perché, come accade appunto ai veri classici, non solo costituiscono una miniera inesauribile di riflessioni, ma a ogni lettura ne sollecitano di nuove e diverse. Chi le studia è sfidato da un pensiero che fa della coerenza, della logicità, della compiutezza e della sistematicità il proprio obiettivo primario: come è difficile replicare in se stessi il medesimo nitore, la medesima  chiarezza di vedute! Non indulge, Pizzorusso, alla retorica, alle immagini a effetto, alla prosa ridondante e suggestiva, ma proprio per questo traccia una via tanto preziosa quanto difficile da seguire.

Chi da noi si allontana, però, non ci consegna solo un patrimonio di storia accademica o di produzione scientifica, ma molto di più; non perdiamo solo uno studioso, ma una persona. E qui il lascito di Pizzorusso, se possibile, è ancora più importante, per la semplicità dei costumi, per la signorilità del tratto, per la disponibilità al confronto, specie con i più giovani. Se mi è consentito indulgere a una considerazione personale, non posso fare a meno di ricordare le conversazioni che avevamo ad Aix-en-Provence, in occasione del Convegno che ogni anno organizzava Louis Favoreu e che oggi è proseguito dai suoi allievi. Pacatezza dei toni, sempre. Ma sempre fermezza e passione, la passione che il diritto costituzionale sa suscitare solo in chi ne legge con chiarezza la missione storica e il doveroso impegno etico.

Massimo Luciani

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