di Francesco Gabriele
Per quanto sicuramente verosimili, gli esempi “cinematografici” richiamati (specialmente nell’ottima e completa sintesi di Politi) non sembrano, tuttavia, generalizzabili oltre un certo limite. Altri, infatti, potrebbero rinvenirsene nella realtà di tutti i giorni, e non da ora, di soggetti inizialmente “deboli” ai quali, invece, l’acquisita possibilità dell’esercizio di almeno alcuni diritti sociali (per es., quello allo studio fino ai gradi più alti) ha consentito “anche” promozione e riscatto (sociali). Ciò non toglie, però, che le origini familiari e sociali possano limitare, e, spesso, limitino gli effetti che al loro concreto esercizio dovrebbero accompagnarsi se, invece, le condizioni generali dell’ambiente sono “ostili” e la “mobilità” di fatto impedita. Sono, insomma, necessari, ma non sufficienti perché “altre” origini familiari e sociali possono, di fatto, ugualmente riuscire a (continuare a) ostacolare e/o a prevaricare e a “conservare” (il discorso può, peraltro, farsi complesso molto dipendendo anche dalle doti personali).